Lo yoga della spada: l’arte della spada da Manjushri allo zen

Sabato 15 settembre 2018

Bologna (BO) - Emilia-Romagna





Apprenderemo una meditazione dinamica con la spada che segue una forma di movimenti lenti a metà tra qi gong, tai ji e meditazione. La più famosa in tutto il mondo perché è una forma non troppo complicata né troppo lunga. Molto usata a livello internazionale nelle competizioni di Taijiquan con armi. Insegna il maneggio fondamentale della spada dritta jian nonché le evoluzioni combinate che rendono i movimenti dell’arma simili a quello del drago nel vento.
Molteplici sono i riferimenti e le metafore che coinvolgono la spada nella millenaria tradizione buddhista. Nel Buddhismo classico indiano Mahayana, la spada è usata spesso come metafora della forza attribuita alla saggezza del Buddha e della capacità di perseverare nella realizzazione. Allo stesso modo nel Buddhismo Zen di origine cinese (chan) troviamo spesso allegorie di questo tipo come ad esempio “sguainare la spada per discutere della vita e della morte”, per rappresentare il momento di massima concentrazione nella meditazione del praticante oppure ancora viene chiamata “spada che dona la vita” l’abilità del maestro nel favorire l’illuminazione dei discepoli.

L'abilità tecnica nella spada nulla vale se non è accompagnata da una tranquillità interiore, da uno spirito vigile che non si ferma da nessuna parte. Come disse il monaco Zen Takuan (1573-1645) "Il vero spirito è come l'acqua e lo spirito malcerto è come il ghiaccio", ovvero quando la mente si ferma su qualcosa, cristallizzandosi e solidificandosi come il ghiaccio, si è vincolati ed inermi, quando invece è come l'acqua, mille sono le possibilità e le strade. Con la pratica della meditazione Zen si arriva alla dimensione del "tempo esploso" ovvero in una dimensione in cui gli avvenimenti sono qualcosa di distaccato e sembrano ripresi al rallentatore. Nella forma del combattimento affiorano gli istinti più ancestrali, la parte più profonda del nostro essere, e lo Zen con la meditazione, permette al subconscio di risalire in superficie. In questo modo di prendere contatto con se stessi ed entrare in sintonia prima con il proprio spirito e poi con l'universo e di conseguenza con l'avversario.

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